Il Presidente Nazionale di Coldiretti Ettore Prandini a Pistoia, nella Capitale del vivaismo

Il Presidente Nazionale di Coldiretti Ettore Prandini a Pistoia, nella Capitale del vivaismo

Siamo di fronte all’eccellenza continentale che, ben radicata nelle tradizioni, è proiettata in un futuro che reclama sempre più verde”. Così il Presidente Nazionale Ettore Prandini in visita a Pistoia, la capitale del vivaismo ornamentale nell’ambito di un incontro che ha visto la partecipazione della vicepresidente di Regione Toscana Stefania Saccardi dei vertici regionali di Coldiretti, accolti da Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia.

Prandini, ricordando i primati del florovivaismo pistoiese, ha messo in evidenza la reattività del florovivaismo in tempo di pandemia. “La filiera del verde è stata immediatamente e duramente colpita a inizio emergenza con cali di fatturato e conseguenti perdite che potevano essere devastanti. L’intraprendenza dei nostri imprenditori, a cominciare dal polo pistoiese, e l’azione della Confederazione ha messo in atto azioni e linee guida per permettere di ripartire, linee guida che poi sono state adottate anche in altre filiere, a cominciare dalla decontribuzione che ha permesso alle aziende agricole di non essere affossate finanziariamente e di mantenere stabili i livelli occupazionali”.

“Coldiretti, ha continuato Prandini, è impegnata a dare prospettive a tutta l’agricoltura di cui beneficia direttamente e indirettamente l’intero paese, nella consapevolezza che i problemi da risolvere siano tanti: eccesso di ungulati, burocrazia esorbitante e mancanza di infrastrutture. “Bisogna innovare, investendo in ricerca e dare gli strumenti per comprendere la valenza del settore primario a cominciare dall’educazione agroalimentare per i più piccoli”.

 La presenza del Presidente Nazionale a Pistoia è conferma della valenza della nostra agricoltura –spiega Fabrizio Tesi, Presidente di Coldiretti Pistoia- che imperniata sul florovivaismo, offre una varietà di produzioni (dall’olivo, alle vigne, dal mais, agli allevamenti, formaggi e ortaggi), per merito di 3200 aziende agricole che operano in pianura, collina e montagna. Anche grazie all’attività istituzionale di Coldiretti a livello nazionale e locale –continua Tesi-, il florovivaismo sta affrontando bene questo periodo pandemico. Confermandosi un dei settori trainanti del settore primario in Toscana: il florovivaismo rappresenta circa il 30% della produzione lorda vendibile dell'intero settore agricolo regionale: circa un miliardo di euro prodotti in soli 6.500 ettari (lo 0,9% della Superficie agricola utilizzabile regionale).

 

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